12.7.06

La quiete dopo la tempesta


Sono le 3 ed in ufficio ci siamo solo io ed An, aspettiamo le 4 per andare al meeting col deputy district chief di Soutnikum.Calma piatta, nessun rumore, qualche mosca che vola, ma nemmeno troppo convinta. Ho appena finito di fare un meeting con lo staff, ho voluto mettere in chiaro alcune cose che mi sarebbero potute sfuggire di mano.. Essere a capo di un gruppo di gente over 40 non è davvero facile, specialmente in un Paese dove gli anziani diventano automaticamente saggi.. Avevo percepito qualche segno di dubbio, di sfiducia nel loro leader carismatico (che dovrei essere io) e allora mi sono esposto ed ho parlato chiaro.. Arte retorica a tutto spiano, tanto loro Seneca non ce l'hanno nel dna..Sono molto felice del risultato positivo della riunione, ne avevo bisogno anche io, che oggi più di sempre mi sono domandato che minchia ci facessi qui...

Ho ancora la voce che va su e giù dopo i fasti di domenica notte, un tripudio tricolore in mezzo ai galletti affranti (siamo andati nel più famoso bar francese), doppia goduria per me che ho sempre un conto aperto con i cugini d'oltremanica.. La mia faccia colorata col tricolore, occhio d'assassino e sfrontatezza tutta italiana (arriveranno foto).. Una ragazza che ci ha sentito urlare ieri mi ha chiesto "ma quanti eravate, 50?". Ma de che, cara mia! Eravamo i soliti 5, più tutto il resto della comunità (altri 3) radunati per l'occasione dal solerte ragionier Basola. Sono riuscito a raggruppare tutti a cena, cena italiana all'unico ristorante italiano di Siem Reap (buono davvero, peraltro), alla fine è pure uscita fuori la chitarra (e la grappa) e si è iniziato a cantare Celentano ecc... Insomma, ho fatto tutto quello che detesto, ma l'occasione stavolta era troppo grande per defilarmi..
Dopo la vittoria, fino alle 7 a fare festa...da solo! Tutti gli altri italiani si sono pian piano defilati, anche il mitico Roberto (toscanaccio proprietario del ristorante italiano), che si è fatto tutta la partita a petto nudo, dopo un po' di giri offerti e ricevuti ha alzato bandiera bianca.. Ed eccomi allora ancora contornato da francesi, quelli buoni però, quelli che come me se ne infischiano oltre un certo punto di chi abbia vinto (facile essere filosofici quando si vince, eh?). Gente sorridente, gente interessante, gente che in fondo ha abbandonato il proprio Paese esattamente come te, e allora forse qualcosa di simile in fondo la si trova..
Principalmente sono stato nell'unico locale aperto (finché c'è anche solo un cliente quel matto resta aperto) in mezzo ai proprietari degli altri bar e ristoranti, che alla fine di una serata (storta sul piano degli affetti ma soddisfacente su quello degli incassi) si vanno a prendere una birra tutti insieme. E allora forse qualcosa di buono c'è, qualcosa che li (ci) unisce. E' la lontananza dalle proprie radici probabilmente, e allora affondiamo le nostre speranze nella comune identità europea. Almeno quello..

Domenica pomeriggio mi sono andato a perdere con la moto in giro per villaggetti, ogni tipo di indicazione da parte dei locali è stata sbagliata: loro tanto ti dicono sì e basta, se ne fregano se ti mandano dentro ad un fiume, poi in una strada chiusa, poi in un monastero buddista.. Niente che non volessi fare, ma insomma, cercavo un tempio che in 6 ore non sono riuscito a trovare!Accanto al monastero buddista mi sono però imbattuto in qualche altro resto di tempio khmer, uno enorme e completamente distrutto, distrutto dalle mine dei khmer rossi che sono riusciti a ficcarle proprio dappertutto.. E alcune ancora non sono esplose (arriveranno foto)!All'interno di questo casale in cima alla collina, proprio a ridosso delle rovine, decine di anziani lavoravano, spogliandole degli strati più superficiali, delle enormi canne. Il tutto in un grande, diligente silenzio. Personalmente non me la sono sentita di fare foto, ma me ne sono stato lì in ammirazione per minuti interi, seguendo il loro ritmo armonico, proveniente da un'altra era.. Poi il visetto furbo di un bambino ha rapito la mia attenzione ed il resto del tempo.
Abbiamo giocato a fare la battaglia in mezzo alle rovine, tirandoci semi dei maestosi alberi sovrastanti. Pian piano si è raggruppata un po' di altra marmaglia e io li ho coinvolti, prima attaccandoli, poi facendoli convergere sul piccolo.. Grandi strateghi gli italiani, lo dimostrano le guerre mondiali!

Oggi è una giornata positiva, forse rimango a nanna qui a Soutnikum con Vanna e Phoeun, che non spiccicano una parola d'inglese.. Vediamo se sarò così tanto di buon umore!

gnam bai (mangio riso),

*L*

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