30.12.07

Uno Due Sette

C'era una volta un bambino italiano nato negli anni '80. Questo bambino era sempre sorridente, sembrava quasi scemo per quanto fosse costantemente di buonumore. Ma un giorno il sole che aveva dentro venne oscurato da una nube densa, scura, di quelle che portano tuoni e fulmini.

Tutto accadde in spiaggia, in Tunisia, quando, all'età di 4 anni, il mare si portò via l'oggetto che il bambino aveva più a cuore: era una macchinetta, una Fiat 127, un'automobile di quell'Italia modesta ma geniale, un automobile spartana ma generosa. Un pezzo di ferro, forse addirittura latta, ma con dentro un cuore grande così.
La 127, l'automobile che la felice famigliola in vacanza possedeva anche nel modello per umani (come, in fondo, ne possedeva le stesse caratteristiche), e lui aveva lasciato che il mare gliela portasse via. Lui, che il mare lo amava: "se fai il bravo ti porto al mare", gli diceva il padre, e lui che il bravo lo faceva sognando le lunghe passeggiate invernali sulla spiaggia deserta, col vento che soffia forte e le cabine che servono da riparo e da fonte inesauribile di giochi.
Non aveva avuto paura degli estranei dalle facce scure il bambino, anzi era sereno e aveva come compagno di giochi un ragazzo che di scuro aveva anche il futuro (che a portare valigie non si va lontano) ma che sapeva illuminarsi attraverso dei grandi sorrisi: il nero dei suoi occhi era una voragine nella quale non si riusciva a non entrare per conoscere la verità.
Non aveva paura dell'altro il bambino, mamma e papà lo avevano abituato a viaggiare, a conoscere, a prendere i 1000 colori dell'arcobaleno per quello che sono: uno spettacolo, se ammirati nel loro insieme.
Il mare invece lo aveva sorpreso. Il suo amico di sempre, quello in cui si poteva abbandonare pur tra spruzzi e scossoni aveva deciso di fargli capire che la vita a volte è dura. Un amico silenzioso che utilizza lo scroscio dei fatti al posto di inutili parole che si vaporizzano nell'aria.
Il bambino non si arrese e cercò la macchinetta imperterrito, sfidando le onde e la risacca, la schiuma e la sabbia che avvolge i piedi e li rende pesanti. Ed il sole che, inavvicinabile, si permette, impunito, di fare il bello ed il cattivo tempo: l'acqua che va e che viene, la sabbia che impasta anche la vista, la macchinetta che appare per dare al suo padrone l'ultimo saluto prima di essere risucchiata dal grande mostro marino.
Tutto crolla, la 127 è già lassù a vegliare sul piccolo bambino dal cuore infranto, gli occhi pieni di lacrime più salate del mare, e più amare.
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Il tempo passa, il bambino cresce e diventa uomo, la barba, il pomo d'Adamo, le varie Eva che si susseguono nella sua vita. Si è già nel ventunesimo secolo e la polvere alzata dalle torri gemelle è quasi andata via del tutto dai vestiti mentre rimarrà per sempre sottopelle. La gente gira e rigira il mondo e il bambino di ieri fa altrettanto: come Sherlock Holmes va alla ricerca di qualcosa, come Star Trek viaggia alla velocità della luce, come Fonzie... basta schioccare le dita.
È il giorno del suo compleanno e si trova in Cambogia, Paese disgraziato ma mai sgraziato in cui porta avanti un progetto sgraziato ma mai disgraziato.
Aspetta un pacco. Che non arriva.
Il piccolo ormai grande aspetta, aspetta. Ma il pacco non arriva: "Sarà stato il mare", pensa, "ancora lui.. ma non riesco ad odiarlo per quanto si manifesti grande". Ed allora, proprio in quel momento, quando settimane, mesi, ormai sono passati dal giorno del suo compleanno, il bambino che è nell'uomo decide di reagire e di pensare in grande, in grande come il mare: "il pensiero è come l'oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare" proclama lui. Ed in quel momento, solo in quel momento, tutto appare chiaro: "Vada a controllare la posta, signorina, ora" tuona l'uomo che è nel bambino, e la segretaria esegue perché in fondo anche lei lo ama. Al suo ritorno, il bambino riceve una doppia sorpresa: davanti a lui ci sono due pacchi con due regali di compleanno..
Apre il primo: un modellino di 127.

Apre il secondo: un modellino di 127.
"254" grida lui, ma nessuno lo capisce, allora riprova: "occhio per occhio.. sessantaquacchio". Niente. Meglio godersi la gioia, doppia, da soli; meglio fare un sortilegio contro qualsiasi sciagura in questi momenti: "occhio malocchio, prezzemolo e finocchio".
Comincia il gioco, comincia la festa. Anzi, ricomincia, da quel giorno in Tunisia. La forza dell’amore ha battuto il mare, lo ha ridotto ad uno stagno. Il cuore è più grande, mangia tutto come PacMan.
La prima 127 si cimenta in un percorso tortuoso: sale sulle braccia, digrada fino alla piazza del ventre, curva nei tornanti delle ginocchia per finire nel rettilineo d’accelerazione delle gambe che porta al circuito dei piedi.
La seconda preferisce cimentarsi in un rally in mezzo a tavoli, sedie, vasi: la velocità è estrema, il rischio è tangibile ma il pilota sembra non curarsene, come quando un onda è pronta ad infrangersi sulla schiena.. È il mare che protegge la corsa, l’onda si cavalca stavolta, fino in fondo.
Big pimpin’, si scoatta. Le macchinette sono pronte per mostrarsi nella loro bellezza.

La prima ha le porte apribili e gli ammortizzatori, l’altra i tergicristalli e la targa.
Che rifiniture! Che attenzione per i dettagli!



È il momento della gara di velocità: quale la 127 più potente? Quale quella più spericolata?



Wow, che peripezie!
Secondo test, stavolta senza freni e senza mani, per arrivare all’estremo.



Si sprofonda ma non si annega, come nei ricordi felici. E mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva e il suon di lei.
La donzelletta vien dalla campagna, il cardellino va sul pino, io vi lascio con una barzelletta che finisce con lo scontrino:

“Allora c’è un bambino che entra in un supermercato e va al reparto giocattoli. Lì prende due macchinette che gli piacciono, ad esempio due 127, e si avvia verso l’uscita. Ad attenderlo c’è il personale che lo blocca chiedendogli lo scontrino.
“Lo scontrino?!” lui gli fa, “Eccolo!”.



Ciao ma'.
Ciao pa'.

*L*

23.12.07

Il Punto Sul Campionato



Benvenuti alla rubrica di calcio di readtoluca, un approfondimento necessario in quest'era di bombe atomiche e alla crema.

Incominciamo dal campionato più bello del mondo, quello nostrano, quello pieno di stelle internazionali e del tifo più colorato e scanzonato che ci sia. La Roma che vince e convince, la Roma che fatica e rischia con la Sampdoria, il cucchiaio del Pupone ed il dito in bocca, le lacrime di Cassano e quelle di tutte le ragazze che devono sottostare alle sue volontà fisiche. La Roma che quest'anno è bella e si piace: ci si diverte con zio Fester e in trasferta si va quasi con lo spirito MT. Così facendo non si vince il campionato ma ci si tolgono tante soddisfazioni e questo per un romano conta, o almeno è già abbastanza per mettersi in gel e cravatta la mattina e sgobbare sullo scooterone tutto il giorno.. Magari si finirà per fare come l'anno scorso, al mare col pattino, ad arrivare ai quarti della Ciempionz (le prime 8 in Europa... blasone!) per poi essere svegliati da un incubo infestato da terribili diavoli rossi... Cucù settete! E questo per un romano che vive in Cambogia conta, o almeno è già abbastanza per essere deriso da tutto il pub inglese dove si è entrati a petto in fuori, spavaldi, forti del 2-1 dell'andata..
L'Inter brutta e vincente, Mancini ed il suo ciuffetto da copertina, la Giuve che ruba come prima, il Milan che pensa solo all'Europa (ecco qual'era la politica estera di Forza Italia!), poi tutte le altre: le solite sorprese stagionali, l'Udinese ed il Napule mill'culor' su tutti. La Lazie che se la rischia ma alla fine si salva. Purtroppo.

Passiamo alla pagina europea, incominciando dal sorteggio di Nyon di venerdì. Quello che appare chiaro è che le italiane non sono state fortunate, anzi, direi che hanno avuto parecchia sfiga. Anche l'accoppiamento negli europei per la nazionale non mi sembra dei più facili..
Ma si tratta proprio di sfiga o è solo un ulteriore mossa da parte del gotha calcistico per far tramontare un primato che si aggrappa con le unghie e coi denti ormai solo con l'Italia ed il Milan campioni del mondo?
L'Italia non sta simpatica, Blatter, Platini & co. continuano più o meno velatamente a screditare il nostro modo di giocare, di interpretare il calcio, di viverlo:

Italiani "attori".
Troppi falli.
Poco spettacolo.

Calciopoli.
Le penalizzazioni non penalizzanti.
I "meriti sportivi" di Fiorentina e Napoli.
Le società fallite che non falliscono.

Moggi pelato.
Moggi mefistofelico.
Moggi mogio.

Partite truccate.
Arbitri truccati.
Moggi truccato.
Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate.

Doping.
Due anni consecutivi di ritardo dell'inizio dei campionati.
La serie B il sabato e i sindaci in piazza.
Il ponte in Val di Susa e i no global in piazza.

Italiani che pensano troppo al look.
Inzaghi pippa.
Totti violento.
Del Piero finocchio.

Spaghetti.
Mafia.
Pizza.
Mandolino.
Baffi neri.

La politica ed il tifo.
Gli estremismi ed il tifo.
Il colera ed il tifo.

Le risse fuori e dentro gli stadi.
Le risse fuori e dentro le stazioni.
Le risse fuori e dentro gli autogrill.

Gli omicidi fuori e dentro gli stadi.
Gli omicidi fuori e dentro le stazioni.
Gli omicidi fuori e dentro gli autogrill.

L'Italia non sta simpatica neppure a me dopo tutto quello che è successo in questi anni: la morte di Sandri poi mi ha molto colpito, sarà perché lo incontravo spesso in giro, sarà perché anche io andavo spesso in trasferta prima di scegliere la strada dell'eremitismo. Quindi capisco che chi tira le fila del prodotto di intrattenimento più redditizio al mondo dopo il porno non possa supportare un produttore di eventi (la Serie A) di questo tipo.. È come se Schicchi facesse recitare sempre donne col ciclo nei suoi film (Furbetto gradirà la similitudine).

"Il calcio è come il wrestling", diceva il vecchio saggio.
Il calcio è come un film di Holliwood solo che più costoso, perché è un evento dal vivo e perché Henry è più famoso di Tom Cruise.
Il calcio è un evento dal vivo come la morte del papa ma non raggiungerà MAI quell'empireo di ascolti perché, per quanto ci sia fede calcistica, Giovanni Paolo II è più famoso di Henry e, a dirla tutta, anche tra i loro allenatori, Dio è più rinomato di Rijkaard. Tom Cruise potrebbe prendersi la sua rivincita impersonando entrambi, magari nello stesso kolossal..

A nessuno interessa dello sport in sé, quella è roba per dilettanti, per la serie C. Chi se ne frega se vince l'Ascoli o l'Acireale. Buon per loro, auguri a casa e baci ai pupi. Quello che conta invece è che Ronaldinho sia in campo quando il Barcellona gioca contro l'Arsenal, quando Sony ed Heineken scendono in campo.
Chi paga è chi ha i soldi. Chi ha i soldi vuole farne ancora di più. Se chi paga fa davvero più soldi grazie ai soldi che ha pagato sarà disposto a pagarne ancora di più l'anno successivo. E Platini ingrassa.
I diritti tv ed i premi per le competizioni permettono alle società di crescere, investire, vendersi come prodotto sul mercato locale e globale. La AS Roma è un marchio: come la Coca-Cola, solo con meno bollicine:

+ soldi = + stelle nella propria squadra
+ stelle nella propria squadra = + titoli vinti o posizioni raggiunte
+ titoli vinti o posizioni raggiunte = + interesse globale
+ interesse globale = + peso del proprio marchio nel mercato
+ peso del proprio marchio nel mercato = + soldi investiti su di esso
+ soldi investiti su di esso = + bollicine

La Premiership inglese sta diventando come la NBA per il basket, tutti stanno facendo in modo che quello, e non il nostro, diventi il campionato di riferimento a livello mondiale.. Tevez, Torres, Ronaldo (Cristiano, quello forte), Ronaldinho (il prossimo anno), Drogba (mandingo) finiscono per arrivare lì da mercati "minori", come il nostro in fondo... E pensare che la telenovela dell'estate italiana è stata Chivu all'Inter, mentre oltremanica Torres veniva pagato 55 milioni di sterline ed insieme a lui al Liverpool arrivavano altri 5/6 giocatori.. Le rose delle squadre inglesi contano ormai davvero 40 giocatori, mi sembra come quando si cambia col jolly al risiko: non sai più dove mettere i carri armati.
Ma allora come fanno quei buzzurri ad eccellere se la nazionale ha vinto un mondiale solo (e per giunta rubandolo) e la gente continua a sbomballarsi di birra e patatine fritte? Forse perché hanno capito prima quanto peso avesse il prodotto e non la competizione in sé: quello che la Premiership vende è più competitivo (e non intendo la competizione sul campo) di quello che offrono la Serie A, la Liga, la Bundesliga, la Ligue 1, etc.
La gente vuole essere rassicurata, il calcio è un prodotto per famiglie da guardare distesi sul divano e non per gli ultras col muso coperto. Il consumatore medio deve riconoscersi nel pubblico che va allo stadio (hot dog in mano, maglietta rigorosamente originale e figlio sulle spalle), lo spettacolo del calcio deve rappresentare una festa che deve essere uguale per tutti.
È il concetto della globalizzazione: tutti dentro perché tutti sono mercato. L'esterno, o l'estremo, deve essere marginalizzato, occultato il prima possibile e con meno rumore possibile: gli hooligans e gli ubriaconi inglesi sono stati spazzati sotto al tappeto oppure solamente presi a mazzate e si sono dati una ridimensionata, anche magari per l'effettiva applicazione di provvedimenti legali. E gli stadi (privati) sono sempre pieni (ed in attivo), i giocatori dopo un gol vanno ad abbracciare il pubblico.. Ma che bello! Evviva lo sport, evviva la vita, tutto questo buonumore mi ha fatto venire voglia di andare al centro commerciale.
Come in Italia, col fossato coi coccodrilli, i motorini che volano dal terzo anello e i razzi sparati da una curva all'altra (quando poi sequestrano i tappi delle bottigliette d'acqua).

Allora, in bocca al lupo a tutte le squadre e che vinca lo sport... comunque io se ce la faccio a Madridde ce vado lo stesso. E carico. E scavalco. E poi entro in campo nudo.

Daje Lupi!

*L*

7.11.07

What's Your Name?

Una perla di quando si stava meglio quando si stava peggio.



credits to Simone Albensi, un altro genio inquieto.

*L*

28.10.07

Ho Scoperto

Che se i maiali hanno una zampa di colore diverso portano sfortuna e la gente non li vuole, nemmeno come regalo. A caval donato...
Che in Cambogia non ci sono i cavalli. A maial donato...
Che i maiali non sono solo rosa.
Che i maiali se messi a pancia in su entrano in uno stato di semi-trance e stanno calmi.
Che i maiali se alzati da terra fanno un putiferio emettendo un verso così acuto che i timpani cercano rifugio al centro della testa.
Che se degli uccelli stanno sul tuo tetto si ha fortuna.
Che se ce n'è uno solo no, anzi quasi sfiga.
Che se gli uccelli stanno sul tetto del vicino si ha sfortuna.
Che se gli uccelli stanno su tutt'e due i tetti si vive in pace un po' tutti.
Che se un numero si ripete per 3 volte di seguito si ha fortuna.
Che se un nome si ripete per 2 volte di seguito si ha fortuna.
Che i numeri dispari sono meglio dei pari.
Che il 3 è meglio del 2, ma che du gust is megl che uan.
Che se i gecki grandi (detti "tokhay") fanno più di sette volte il loro verso si ha fortuna.
Che i tokhay (chiamati comunemente "gecki grandi") portano sfortuna.
Che se i tokhay, i gecky grandi insomma (chiamati "comunemente"), stanno sul tetto del vicino e fanno solo 6 volte il loro verso si fa festa.
Che i gatti neri portano fortuna.
Che se il cane ha delle vertigini nel pelo si ha fortuna.
Che le suore non ci sono, e nemmeno le scale. Figuriamoci gli specchi.
Che se il 17 si ripete per 3 volte di seguito si ha fortuna.
Che la merda si calpesta spesso e nessuno ci diventa ricco.
Che una volta c'era uno roscio in Cambogia e ha passato la sua iattura ad un bufalo d'acqua.
Che l'occhiolino è inteso esclusivamente come una proposta sessuale.
Che non valgono incrociamenti. Mai.
Che se si beve il sangue di un cane nero si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si beve il vino di riso con delle radici dentro si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si beve il vino di riso si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si beve la birra scura con delle radici dentro si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si beve la birra scura si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si beve il vino rosso al ginseng si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si beve il vino "Wrestler" si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si beve il vino "Golden Muscle" si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si è bevuto un po' troppo e si finisce per sfogare la propria potenza sessuale con un bufalo d'acqua si deve pagare $100. Dalla seconda volta in poi $30.
Che per comprare un bambino all'ospedale centrale di Phnom Penh ci vogliono $4000.
Che nelle campagne i bambini costano di meno.
Che per produrre tutti i documenti falsi ci vogliono $10000.
Che per farlo ci vogliono le palle.
Che se si mangiano le radici consigliate dal santone si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si mangiano le radici consigliate dall'indovino si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si mangiano le radici consigliate dall'amico si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si mangiano le radici consigliate dal vicino che ha gli uccelli sul tetto si ha maggiore potenza sessuale.
Che se uno ti fa l'occhiolino si ha maggiore potenza sessuale. Figuriamoci che succede se te lo fa il vicino con gli uccelli sul tetto.
Che se si mangia la carne di tigre si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si mangia la carne si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si mangia si ha maggiore potenza sessuale.
Che se si mangia si ha maggiore potenza.
Che se si mangia si ha.
Che se si mangia.
Arriverderci e grazie.


*L*

21.10.07

Coffee Break

La scorsa settimana sono riuscito ad avere 6 giorni di vacanza.
Ho fatto un coffee break tra Macao ed Hong Kong.. E mi è ritornata la voglia di vivere una vita umana.


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Macao:

Il suo passato cinese. Il suo passato portoghese.

















Il suo presente cinese. Il suo presente americano.













Il suo futuro ricco e prosperoso: spendere, spandere. E l'economia gira. Tutto nel totale controllo delle menti, dei movimenti.


















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Hong Kong:


Il suo passato cinese. Il suo passato inglese.










Il suo presente cinese. Il suo presente americano.









Il suo futuro ricco e prosperoso: spendere, spandere. E l'economia gira. Tutto nel totale controllo delle menti, dei movimenti.









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Snoopy:


Il suo passato cinese (?). Il suo passato americano.





Il suo presente cinese. Il suo presente americano.





Il suo futuro ricco e prosperoso: "spendete! spandete!". E l'economia gira. Tutto nel totale controllo delle menti, dei movimenti. E Woodstock se la ride.










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La Cambogia:


Il suo passato, il suo presente, il suo futuro: cambogiano.








*L*

28.9.07

Un Posto In Paradiso - Un'Alternativa

Ma allora qualcuno ci aveva già pensato..........

MERDA!




*L*

26.9.07

Un Posto In Paradiso

Io lo sapevo che il merchandising avrebbe funzionato...


Io lo so che Valerio ce l'ha assegnato, quel maledetto posto in Paradiso...


Oh, non è ancora morto eh, ma quando muore... Salta tutta la fila, salta! Chiamalo scemo! Si risparmia tutta la trafila del ticket al Purgatorio! L'altra settimana per fare una radiografia non ti dico... Uh mamma!











Grande Valerio, sono commosso dal tuo supporto.


Sei davvero un Readtolucker!





*L*

16.9.07

La Pupa Ed Il Succhione

Chkae nun chmaa.
Cane e gatto.
Sabay e Lily.
Una nuova pagina nella mia permanenza cambogiana.
Ereditato da amici francesi, ora in casa ho uno zoo. Allo zoo si vedono animali strani, e la mia casa ne è piena, se si fa riferimento agli standard cambogiani i quali trovano normale allevare coccodrilli e cavallette.

Sabay è un tipico cagnetto cambogiano, taglia media e coda arricciata verso l'alto. Muso da fesso.
Si dice che i cani assomiglino ai padroni.
Lily è una micetta grigia di taglia piccola, occhi grandi e gialli, pelo liscio e coda lunga.. Niente a che vedere col tipico gatto cambogiano, arlecchinato, spelacchiato e con la coda mozzata. Musetto egiziano.
Si dice che i gatti usino i padroni e che tornino da loro solo per mangiare. E se hanno freddo esigono calore.

Sabay si chiamava Squeecky ma vista l'incapacità da parte di qualsiasi cambogiano di pronunciare il suo nome in modo non esilarante (sketch, squck, saki, suki, sick, ricky, e alla fine rocky) ho preferito utilizzare una parola cambogiana: in khmer, thai e laotiano, "Sabay" vuol dire felicità, benessere mentale e fisico, che poi immagino sia la stessa cosa anche da noi.

Lily si chiamava Lily ma vista l'incapacità di noi umani di instaurare un rapporto di reciproco scambio con i felini ho preferito utilizzare il suo nome originario, tanto quella comunque la chiami non ti si fila: Lily vuol dire "giglio", benessere mentale e fisico, che poi immagino sia la stessa cosa anche da noi.

Sabay non gioca coi tronchetti, non gioca con le pallette, non si fa rincorrere, non rincorre. Prima che arrivasse il padrone dei suoi sogni, Sabay ha vissuto sempre abbandonato per strada, conosceva la via di casa solo perché lì poteva trovare delle crocchette per cani 24/7. Lasciato alla mercè dei branchi di cani che imperversano nelle strade la notte, Sabay ha maturato un forte istinto di sopravvivenza e cerca di riaffermare il suo territorio in ogni occasione che gli si presenti. Sabay ha paura delle persone col capo coperto e dei palloni (soprattutto di quelli scagliatigli addosso con una certa veemenza) quindi evito di portarlo nei campi da football americano, così comuni in Cambogia.

Ora che ci sono io, Sabay mangia cibo fresco cucinato sul momento (approvato anche dalla Sora Lilla), dorme in casa (le zanzare se lo mangiano) oppure fuori acciambellato sull'unica poltrona confortevole presente a Villa Baz.
Sabay esce col padrone la sera verso le 5:30, ci si reca al parco reale o nelle vie limitrofe, dove ci si imbatte in tante nuove avventure. Nel giro di qualche passeggiatina (e una fitta serie di legnate) ha imparato a non entrare nei cancelli altrui (dove generalmente ci sono cani feroci), a non infastidire gli umani (l'infame se la prende spesso coi bambini), a camminare a lato della strada (per evitare che i bus pieni di koreani lo falcino), a non mangiare il cibo del gatto (se no lo falcio io); quando dico "andiamo" si prepara per la passeggiata, quando dico "giù" si siede, quando dico "eee" evita di fare la cazzata che era in procinto di fare. Per qualsiasi altra cosa vedi sopra = legnate.

Il gioco che facciamo più spesso è nascondino: io mi nascondo dietro ad un albero mentre lui è più avanti e quando si gira non mi trova più: panico, tragedia. Tra mugolii assordanti, in preda ad un infarto, Sabay torna sulle sue tracce sicuro che il suo padrone sia scomparso ma poi..... TA-DAAA (quando dico "ta-daaa" non mi capisce)! Il padrone ricompare e lo sommerge di carezze e pacche amichevoli, mentre lui ritrova finalmente la vita.

Quanto si rimorchia a portare a spasso il cane.

Quanto si rimorchia a portare a spasso il gatto.

Lily non gioca coi tronchetti, non gioca con le pallette, non si fa rincorrere, non rincorre. Lily non è un cane.
Prima che arrivasse il padrone dei suoi sogni, Lily ha vissuto sempre abbandonata a se stessa, conosceva la via di casa solo perché lì poteva trovare delle crocchette per cani 24/7 (sì, crocchette per cani). Lily non è un cane.

Lily è spietata con qualsiasi utensile per spolverare, con i fili del computer e con quelli per stendere, con la spada rosa che ho trovato un giorno per terra. Il suo dolce musetto si trasforma, diventa feroce, ferino, felino, gli occhi indemoniati e la bocca aperta a mostrare la temibilità del suo morso fatale..
Lily soggiorna su un materasso messo in verticale su un muro per arrivare alla sommità del quale ha bisogno di tirare fuori gli artigli-rampini e scalare con destrezza. Da lì, sovrana, segue lo svolgersi delle attività della casa: visto che non succede nulla in casa, Lily dorme sempre.
Il materasso non è il suo unico giaciglio, praticamente non c'è luogo in casa in cui la principessa non abbia riposato almeno una volta. Generalmente quando sono in casa mi segue, mi anticipa a volte, mi intralcia il cammino mettendomisi tra i piedi; quando lavoro, lei si accoccola sulle ricevute che sto controllando, mi passa davanti allo schermo del computer e pigia i tasti con le zampine, con la coda arricciata all'insù e lo sguardo sempre (fintamente) disinteressato.

Lily desidera la mia attenzione a tutti i costi. Lily è gatta e femmina. Lily mi ha insegnato tanto sulle gatte femmine, quelle bipedi, me le ha fatte scoprire nella loro essenza più pura.

Il gioco che facciamo più spesso è cacciagecko: io me la metto in spalla e insieme andiamo alla ricerca di gecki in casa. Una volta ce n'erano tanti, poi con questo giochino mi sa che si è sparsa la voce... Quando ne troviamo uno (uno sprovveduto), soprattutto nei bagni, lei si eccita, pregusta il sapore del sangue, emette dei mugolii di frenesia, si prepara all'attacco. Il gecko avverte il pericolo e sale verso il soffitto, io tiro qualcosa in alto e lo faccio scendere, Lily si prepara al salto e sferra l'attacco solo nel momento più propizio, quello che solo un predatore conosce.
Il seguito è tutta una serie di inseguimenti, graffi, morsetti, col gecko che nella fuga lascia la coda mozzata ad agitarsi in giro e cerca disperatamente riparo: non c'è salvezza e lui lo sa. Lily alla fine decide di mangiare, si porta la preda in un posto sicuro; spesso lascia la testa, quindi capita di trovare resti della caccia la mattina seguente, con relativo disgusto da parte del padrone dei suoi sogni.

La perversione che mi lega a Lily è totale. Con le sue arti magiche mi ha preso l'anima e ormai non riesco a liberarmi dal pensiero di lei. È un ossessione.
La perversione che lega Lily a me è totale. Con le mie arti magiche le ho preso l'anima e ormai non riesce a liberarsi dal pensiero di me. È un ossessione.
Ci cerchiamo, ci troviamo, ci fondiamo e amoreggiamo dove capita.

Lily è libera di dormire in camera mia, molto spesso salta sul letto e si acciambella vicino ai miei piedi, con la coda che non ne perde mai il contatto. Qualche volta si spinge più in su e la mattina me la ritrovo accanto, che mi guarda, ipnotica ossessione.

Lily ama me ma ama farsi amare. Lily si è fatta ingraivdare da un gattaccio della zona, un bulletto di periferia stile Tigre&Pia, maculato e col pelo arruffato: lo stronzo che piace a tutte le gattine e lei, quella principessa non avvezza alle cose del mondo, è cascata nella sua rete.

La santarellina.
Tornava a dormire a casa come se niente fosse, la santarellina.
Mi faceva le fusa come se niente fosse, la santarellina.
Mi guardava con gli occhi languidi di sempre, la santarellina.

Quella troia.

Me l'ha fatta sotto ai miei occhi, gli occhi di padre offuscati dall'amore.
(So già che quando avrò una figlia impazzirò)

Ora mi ritrovo ad avere 5 gattini di 10 giorni in uno scatolone dell'ufficio, piccole larvette di gatto tremanti con gli occhietti serrati, le zampine soffici e un appetito da leoni. Lily mangia per 20 e io mi sono comprato un frullatore per preparare le pappette a quei 5 bastardini nel prossimo futuro.

Sono ufficialmente fottuto.
Sono ufficialmente il prototipo del single frustrato. Mi mancano solo i gerani alle finestre e un quadro astratto in ingresso.
Sabay ama me ma ama farsi amare. Ho sorpreso Sabay qualche giorno fa a giocare al gioco del dottore col suo amichetto della casa a fianco, un cucciolo vivace con la coda lunga e soffice. Sabay ha sfoderato il solito trucco della saponetta e... traaaac! È successo il patatrac! Me lo ritrovo a farsi cavalcare dal cucciolo, che di soffice non aveva proprio più nulla.

Crack! Il mio cuore infranto.
Crack! La schiena di Sabay è distrutta da una bastonata del padrone dei suoi sogni.
Crack! Una rana commenta l'accaduto con gli amici e mi guarda con aria compassionevole.

Il santarellino.
Usciva a giocare e tornava felice a casa come niente fosse, il santarellino.
Mi faceva le feste come se niente fosse, il santarellino.
Mi guardava con gli occhi languidi di sempre, il santarellino.
Quel finocchio.
Me l'ha fatta sotto ai miei occhi, gli occhi di padre offuscati dall'amore.
(So già che quando avrò una figlio impazzirò)

Ah.. Sapete perché i cani si leccano lì? Perché loro possono.
O perché sono finocchi.

Benessere mentale e fisico, che poi immagino sia la stessa cosa anche da noi.
*L*

29.8.07

Imperdibile - 2

Una nuova stella è nata nel firmamento dei cantautori. Il suo futuro è brillante grazie ad acuti che deliziano le trombe di Eustachio, e le tube di Falloppio. Acuti inarrivabili neppure dalle tanto venerate Mina, Ornella Vanoni, fino alle più recenti Giorgia ed Ambra Angiolini.

Un grazie speciale va allo scopritore, niente popò di meno che Furbetto Cecchetto, che inviterei a deliziarci con un commento sulla sua nuova perla.




*L*

27.8.07

Imperdibile

Qualcosa che non ci può lasciare indifferenti..

26.8.07

Merchandising



I LOVE READTOLUCA!



Unisciti al gruppo e sfoggia la tua maglietta in famiglia, tra gli amici, tra i nemici.
Ricordagli chi sei, ricordati chi sei, ma soprattutto ricordagli chi sono! E che ore sono.



Diffondi il logos, il verbo, lo stile READTOLUCA!
C'è un mio amico che lo ha fatto e poi alla fine è andato in paradiso..

*L*

19.8.07

Pa&Ma

Piero e Serena hanno fatto un viaggio in Cambogia, Thailandia e Vietnam con il loro figlio Luca.

La Thailandia è stato un comodo esordio



La Cambogia uno sporco intermezzo
con schizzi di gioia pura

Il Vietnam una frizzane alternativa,
tra il ricordo delle lotte per la rivoluzione (il comunismo),
e l'odierna lotta giornaliera per la pecunia, magari attraverso il turismo di massa (il comsumismo).

*L*