7.7.08

Lovely Planet: la Repubblica Ceca




Introduzione

Passare dalla Germania alla Repubblica Ceca è stato un colpo, è stato come ritrovarsi tutto d'un tratto buttati giù dalla prima alla terza classe. Sul Titanic..
È bastato passare il confine per capire che da qui mi sarebbe servita attenzione, si ritornava nel mondo difficile nel quale molto spesso mi sono trovato a vivere.


È stato un colpo, quindi, un colpo col botto: cartelli di lavori in corso posizionati "alla cambogiana" (perchè la Cambogia è dentro ciascuno di noi, sottosviluppati) hanno fatto scivolare me e Rósa dalle stelle alle stalle, o per meglio dire, dalle stelle al brecciolino.. La moto che se ne va, grattandosi su un asfalto mal posto, ed io che la seguo sobbalzando sulla corazza da tartaruga ninja che le mille precauzioni primomondiste mi hanno imposto di avere, abbandonandomi alla visione uggiosa di un cielo uggioso perchè grigio e cieco perchè ceco, ossia senza pietà.



Si ferma un pulmino arrugginito, l'autista mi guarda come fossi una merda secca. Io lo ricambio perchè la sua pelle ha proprio quell'aspetto, segnata da anni di vento freddo ed inclemente sul trattore. L'evoluzione, anzi il progresso dell'uomo, l'ha portato a lasciare i campi per la civiltà ed ora il suo trattore ha pure i tergicristalli.

Rósa è sbucciata in vari punti, io di meno sul corpo ma di più sul cuore. Non riesco ad alzare la moto, ho male dentro, urlo alla merda secca di aiutarmi e quello rimane impassibile, data la sua natura. La compassione (con-passione) è un sentimento sconosciuto in queste zone abituate a costante e silenziosa sofferenza individuale nei campi, più o meno kolchoz, più o meno gulag.



Capisco che l'unica soluzione è comportarmi come loro: mi disinteresso di Rósa, di me stesso, della strada e di chi aspetta; mi disinteresso di tutto, pure di me stesso, mi metto a braccia conserte sul ciglio della strada, rimirando la situazione con indifferenza: nessuno può passare se Rósa è lì al centro del loro piccolo mondo..
Allora, e solo allora, qualcosa si muove: un tamarro baffone con la coda di cavallo e le rughe pure sul fegato scende dal bus e mugola qualcosa verso di me. Non vuole aiutarmi (qui non si aiuta nessuno!), vuole semplicemente andarsene da lì. Potrei fregarmene e nemmeno aiutarlo, sono un po' risentito dall'inumanità locale, ma quello è grosso e continua ad abbaiare verso di me. In due alziamo Rósa: le riscontro vari acciacchi, perde anche liquidi. Il traffico ricomincia a scorrere, nessun cenno di soccorso, nessun cenno di saluto, nessun cenno di vaffa. Solo ed unicamente indifferenza.

Rósa ed io ripartiamo con difficoltà, Rósa ed io vorremmo tornarcene da dove siamo venuti, in Germania, o ancora meglio, a casa.

Ma "non c'è male che per bene non venga" e allora il nostro sforzo viene ripagato da Praga, città di una bellezza strabordante dei ponti e dei palazzi
nel centro storico, delle vie ciottolate e delle luci gialle dei lampioni.........















.........che non maschera, al di fuori di esso, la propria "moderna" identità socialista.












Cosa Vedere/Fare

Kafka, la Skoda ed i caffè Ebel. La piazza dell'orologio e quella S.Venceslao. Magari una fabbrica di birra, ricordando che costa meno dell'acqua, dell'acqua della Coca-Cola.



Le viuzze senz'anima del centro, trappole per turisti dal ricordino facile.



La vita quotidiana della Praga popolare, con gli herna bar dove si gioca d'azzardo e si vincono milioni di Corone locali e i topless bar dove si spende tutto quello che si è vinto e si mette in mezzo anche la corona.
Vivere la promiscuità sessuale di donne forti, sane e muscolose, abituate a subire, abituate a lottare. Donne dalle spalle larghe ed i tratti spigolosi, dagli occhi grandi e belli come il mare.



Le splendide volte art deco della stazione centrale, sotto cui si staglia il mercato dell'usato più bello che abbia mai visto (capi vintage anni '80 dell'est europa... da impazzire!) e sotto cui tossici di ogni estrazione si scaldano la dose giusto accanto a sofisticate signore col cappellino intente a sorseggiare un ottimo cioccolato con panna.





Il fitto reticolato delle rotaie dei tram e di ogni linea tirata con lo scopo di guidare l'identità individuale.






Dormire

Da Bella, la mia amica inglese conosciuta in Cambogia, nell'Appartamento Spagnolo, il sogno realizzato di ogni studente Erasmus.




Mangiare

Un pezzo di "vera" pizza al taglio romana alla Pizzeria Giallorossa.



Altrimenti il gulash in qualche bettolaccia per muratori.


Divertimenti


Passeggiare dovunque non sia il centro e rimirare la follia della vita locale.


Spirito Nazionale

La Becherovka. Inginocchiatevi tutti davanti alla sua maestosità.




Spirito Europeo

I cechi non vogliono fare altro che diventare ricchi e pensavano che l'Europa gli avrebbe portato tanti euri tutti per loro su un trattore dorato. Vogliono centri commerciali (una bella Conad) e macchine grandi (un SUV della Skoda), vestire bene (da Tagliacozzo) e mangiare sofisticato (le patatine del Mc Donald's).
Purtroppo i soldi non crescono sugli alberi e nemmeno sottoterra tra i tuberi che si coltivano nelle campagne ceche. E allora ora i cechi sono diffidenti, si mettono a criticare questi europei che li hanno illusi solo per rubargli le donne con più facilità e tutte le altre bellezze che questo luogo fantastico offre (?).

Sì, vi abbiamo inculato, cechi.

E ora venite a protestare bussandoci alla porta, con le orecchie a sventola e la fronte spaziosa, il ciuffo insalivato ed cappello stretto stretto tra le mani.



Libri

Henry David Thoreau - Camminare


La Parola Di Nico


Te l'avevo detto io di non seguire mai i cartelli ma il tuo istinto di motociclista... Ma allora devo desumere che sia vero quello che si dice in giro su di te ai motoraduni, e cioè che non hai realmente fatto in pinna il tratto Copenhagen-Capo Nord nel 2003 come mi hai raccontato per convincermi a curare questa rubrica... Non so più che pensare!

Lovely Planet: la Germania




Introduzione


La Germania si può rappresentare con la sua squadra di calcio: solida, mai appariscente o fantasiosa, ma tenace. E poi, nel bene o nel male, arriva sempre in fondo.

La Germania rimane quella che prendiamo in giro noi italiani, un po' rigida ed ingenua, quasi pacioccona. Ci fanno tenerezza quei tedeschi a cui cadono gli occhialini dal naso, che si imbarazzano con poco e che non riescono a ridere di gusto senza vergognarsi, che non riescono proprio a vedere oltre alla realtà delle cose.

La Germania semplifica la vita ai suoi abitanti abbracciandoli in una morsa in cui è dolce morire: lo Stato è presente in ogni periodo della vita, in ogni momento dell'anno, in ogni fase lunare, in ogni ora del giorno e della notte. Lo Stato c'è e ti sorride benevolo dall'alto, che se stai bene non fai casini e produci di più e con più gioia. Ecco la ricetta tedesca: tutti dentro, sorridenti. Un effetto collaterale può essere la creazione di una societa di carciofoni, ma meglio quella o una in cui non ci si può distendere un secondo senza essere aggrediti, più o meno fisicamente?
Quello che si nota è che i tedeschi vogliono vivere in pace, sereni. C'è molta fiducia nel futuro e c'è voglia di cancellare il passato: si figlia in quantità, c'è poca disoccupazione e anche gli immigrati vengono inglobati nel Sistema e diventano "buoni". Così facendo, essi si ritrovano a sentirsi parte di una grande famiglia che non è la loro ma che li fa sentire bene; e allora ci si accomodano e diventano mansueti: anche i quartieri turchi a Berlino sono tranquilli, nonostante i kebab possano essere considerate delle vere e proprie armi di distruzione di massa.

Per capire questa sensazione che si respira nell'aria, basta pensare al film dei Simpson, quando Bart
, costantemente deluso dall'inaffidabilità di Homer, decide di abbandonarsi alle cure di Flanders.


Sì, sarà una schiappa, però........ Però almeno su di lui ci posso contare! Ed ecco che il turco diventa volentieri tedesco seguendo corsi gratuiti di lingua, cultura e avviamento professionale; il tossico si riabilita nei centri statali che non ghettizzano; lo squatter rimette a posto lo stabile occupato coi fondi che può richiedere, registrandosi, allo Stato il quale gli concede lo stabile in concessione per decenni con la possibilità di fare attività culturali. Registrati, emergi, e ti sarà dato.

La cultura, si diceva. In Germania la cultura, come il verde e l'ecologia, sono un valore. Ma non nel senso idealista del termine: sono un valore nel senso più concreto poichè generano soldi, guadagni, per chi se ne occupa. È bastato introdurre delle logighe di mercato in questi settori
(bruciando in contemporanea i fricchettoni) e, con un po' di supervisione, il gioco è stato fatto. Per strada si vedono locandine per ogni genere di mostra, spettacolo teatrale, convegno, concerto. E la gente accorre.
Non importa sapere il perchè si vada (quello te lo dice la campagna pubblicitaria sui media), basta andare, perchè in fondo ci vanno tutti. E vedrai che
alla fine qualcosa ti rimane anche nell'animo..

Nelle città il verde è dovunque e costituisce il punto nevralgico su cui strutturare un piano regolatore sostenibile. Nelle campagne, poi, boschi lussureggianti ma ordinati sono dappertutto e sono motivo d'orgoglio delle differenti comunità. E la gente rispetta la natura.
Non importa sapere il perchè si rispetti (quello te lo dice la campagna pubblicitaria sui media), basta farlo, perchè in fondo lo fanno tutti. E vedrai che alla fine qualcosa ti rimane anche nell'animo..




Per non parlare poi delle centrali eoliche, sparse dappertutto. Niente opposizioni no-global per queste decisioni, perchè chi fa queste scelte ha la massa dalla sua.
Non importa sapere il perchè si pensi che l'eolico sia buono (quello te lo dice la campagna pubblicitaria sui media), basta apporvarlo, perchè in fondo lo approvano tutti. E vedrai che alla fine qualcosa ti rimane anche nell'animo..

Forse la Germania non ce la farà, ma almeno ci ha provato, a suo modo.

Come Bart alla fine sceglie di andare in moto con Homer e salvare Springfield, così la Germania non può essere leader mondiale, proprio per questa sua eccessiva rigidità radicata in tutte le strutture della società. Un intoppo all'ingranaggio studiato a tavolino per mesi ed il cervello va in tilt, come lemmings vanno incontro alla loro fine, ciechi, seguendo il lemming che li precede.

Bart e Homer invece, si salvano perchè abituati a compiere quotidianamente ogni tipo di peripezia.




Cosa Vedere/Fare

A Bonn:
I parchi, quando c'è il sole.
Prendere un gelato, quando c'è il sole.
Fare un barbecue con gli amici, quando c'è il sole.



Berlino, quando c'è il sole, è davvero affascinante, a volte sembra una città abbandonata dove il calore te lo devi andare a cercare scontrandoti (più che incontrandoti) con la gente nei bar, nei cunicoli dei palazzi diroccati, nelle mostre in gallerie tutte legno e vetro, nelle strade deserte in una notte fredda e scura..
















Berlino trasuda voglia di cambiamento e riscatto e la gente vive e la vive con amore. Ora.




La Germania intera si porta dietro una storia tragica che nessuno vuole più ricordare. In fondo, moltissime persone non sanno neppure se ci sia ancora
qualche maledetto pezzo di maledetto muro, da qualche maledetta parte.
Comunque, si augurano di no.

Dormire


A Bonn vicino alla stazione ferroviaria, nella dolce e sconclusionatamente organizzata alcova d'amore di Isabella.
A Berlino vicino al giardino botanico, nella dolce e sconclusionatamente organizzata casa di Rohini.


Mangiare

Wurstel, kartoffen e schnitzel.
Kartoffen, schnitzel e wurstel.
Schnitzel, wurstel, kartoffen.

Da digerire con un ottimo amaro Revinetto!



Divertimenti


Una festa africana o turca, un ballo tipico andino in un ristorante etnico malesiano.

Spirito Nazionale


La borra. La migliore è quella dei preti, in stile belga. Fiumi di borra..



Spirito Europeo


I tedeschi sono da sempre grandi sostenitori dell'Europa unita in quanto la loro economia forte e ben equilibrata aveva troppo bisogno di uno sfogo esterno, in mercati deboli. Così, dopo Derrick siamo costretti ora a subire il Commissario Rex.


Bau! Bau! Bauhaus!



Libri


Heinrich Böll: 'L'onore perduto di Katharina Blum


La Parola Di Nico


Vai liscio come l'olio sulle strade tedesche, Luca! Ma attento ai controlli di velocità ogni cazzo di metro e alla rigidità degli automobilisti.. Col giallo inchiodano per paura della punizione divina, questi mammalucchi!

Lovely Planet: l'Olanda



Introduzione

Sono passati ormai centinaia e centinaia di anni da quando l'impero romano arrivò nell'odierna Olanda. Proprio in quelle lande desolate, sommerse dall'acqua, decisero di creare il più grande parco di divertimenti mai visto da Caligola in poi. Sarebbe stato addirittura più grande di Gardalandium, fondato poco prima nei pressi dell'odierna Verona.
Venne così fondata Amsterdamium, che in latino significa "riso, risata, sabay, benessere fisico e mentale", che poi credo sia lo stesso anche da noi.

Amsterdamium diventò quindi la Mecca cristiana del divertimento, dell'eccesso, della trasgressione. Ragazzi da tutto l'impero si mettevano in viaggio per giorni pur di avere l'opportunità di vivere un esperienza indimenticabile dentro alle mura segrete di Amsterdamium.
Però, Amsterdamium non era per tutti ed accedervi era difficile poichè i romani de Roma volevano tenere questo piacere oscuro tutto per loro.


Nel medioevo, poi, Amsterdamium fu messa a ferro e fuoco dagli antichi belgi, in collera per non avervi trovato patata decente. Eppure nella città la patata era in vendita, e di ottima qualità. Si poteva addirittura scegliere, le signore ti mostravano senza pudore tutta la patata a disposizione, ma non ti facevano mai toccare aggratis. Ed è proprio questo che mandò su tutte le furie i vecchi taccagni cattolici belgi, abituati ad avere tutto senza sborsare un quattrino, se non per ottenere indulgenze.

Il fuoco fatto divampare dai belgi si espanse nelle campagne circostanti e bruciò tutta l'erba presente.
Il fumo avvolse per anni la zona. Verdastro, denso, penetrò insistentemente nei polmoni di generazioni di amsterdamiti ai quali incominciò a girare la testa: i pensieri si fecero pìu annebbiati, ma anche più profondi e sereni.
Da qui il nome Olanda, cioè la landa in cui non si può non rimanere estasiati dall'eccezionale clima che si respira insieme al fumo: "ooooh!".

And everything is going to be alright.



Cosa Vedere/Fare

Amsterdam e i suoi canali. Il museo di Van Gogh.
Utrecht e i suoi canali.
Il museo di Van Gogh.
Maastricht e i suoi canali. Il museo di Van Gogh.

E poi quei posti in cui si vende il caffè.
Il museo di Van Gogh.






Dormire

A Maastricht nella dolce alcova di Andrea, rifugio di anime e corpi alla Brookeback Mountain.
A Utrecht per terra nel soggiorno di un'amica di un amico di un'amica, su un materassino che non ho nemmeno avuto la forza di gonfiare.
Ad Amsterdam da Ilaria, senza ricordare il dove ed il come. Comunque mi sono svegliato il giorno dopo quindi nessuna paura.



Mangiare

Le ciambelle arancioni della regina, zucchero allo stato brado.
I cartoni take away asiatici, deliziosi ed economici.
Gli involtini vietnamiti, fritti e rifritti.
Il kebab del Kapadocia, un tuffo nel cuore dell'Anatolia.
La cena tipica greca in un ristorante gestito da russi.
I panini supersalutisti nella zona cool di Amsterdam, perchè non si vive di sola merda.




Divertimenti

Il vero sballo, il più puro divertimento in Olanda è fare qualcosa di non divertente.






Spirito Nazionale

Forse la birra. Non ricordo.
Comunque non si va in Olanda per bere, sporcaccioni!


Spirito Europeo

Tra i maggiori sostenitori del sogno europeo, gli olandesi si trovano ora a dover compiere un drastico cambio di rotta, dovuto forse al fatto che in Europa non sono tutti olandesi e quindi le cose non vengono fatte con criterio.
L'inettitudine dei governanti europei, la totale assenza di un progetto politico ora che ci ritroviamo tutti dentro il calderone a rimirarci e compiacerci di aver realizzato il sogno europeo, ha stizzito la popolazione olandese, abituata a fare le cose presto e bene, e con criterio.


Libri

Jack Kerouac - I vagabondi del Dharma


La Parola Di Nico


Strade super e poco traffico, zero pendenza e grandi paesaggi. Mucche, prati e nuvole. Viva l'Olanda!