28.6.06

Sudore

Hey!
Bella idea questa del blog, mi tiene impegnata la testa nel fare qualcosa, quello che ho capito è che qui tutto gira davvero a rilento, anche il lavoro della cooperazione potrebbe andare molto più spedito ma dipende tanto da quello dei locali, i quali sono davveeeeero uno strazio.. Si rischia di perdere la testa in ogni momento, difficile capire questo atteggiamento totalmente incomprensibile per chi non è mai stato in Asia (me la tiro...) e pure per me che tra thai e cambogiani ne ho viste di persone a cui avrei voluto aprire la testa per vedere se il verme che aveva al posto del cervello era ancora vivo... Troppo duro? No, è la pura verità, niente razzismo.. Anche se questi alla fine non c'hanno nemmeno una razza: non sono bianchi, non sono negri, non sono gialli, non sono rossi... Contro chi minchia inveisco?! Alla faccia del politically correct! ;-)
Oggi alle 17.30 mi sono messo in cammino verso l'ignoto, ho preso una strada, poi un'altra, poi un'altra ancora.. Il fango è aumentato via via che scomparivano macchine, motorini e venditori di souvenir, allo stesso modo è emersa la Siem Reap che ancora soffre, ha fame (ma non freddo) ma continua a meravigliarsi quando un bianco passa per la loro misera minuscola strada.. I bambini come i vecchi si affacciano in strada a vedere la novità, mi salutano con grandi sorrisi ed uno strascicatissimo helooooooooo che deve avergli insegnato il parente che lavora in città.. :-)Prevalentemente ho seguito il fiume, prima da un lato e poi dall'altro, ho scoperto (sai che scoperta) che, quando il turismo finisce, finisce anche l'elettricità e l'acqua corrente, ma aumenta il calore umano, le diverse generazioni della famiglia riunite nella loro palafitta (la tipica casa cambogiana) a fare cena, i maiali e i polli per strada, genitori e figli che si lavano in un'unica tinozza pompando acqua dal fiume (pulitisssssimo...).Sono stato attirato, poco al di là del Martini (discoteca per khmer), dal suono del ping pong e dalle urla d'agonismo, mi sono avvicinato e subito oltre ho avvistato, dipinti su muri, uomini in pose da boxer, con le braccia alzate o in guardia: una palestra di boxe (ci sarà la khmer boxing come la thai boxing? e chissà che differenze ci saranno.. forse le stesse che dividono croati da serbi) nella quale attrezzi arrugginiti e cigolanti servono a rendere più massiccio un popolo di ragazzi che mi potrebbe fare a pezzi in qualsiasi momento.. Qui saranno tutti bassi e dalle vocette simpatiche, ma hanno una muscolatura di cristo. Ieri sera guardavo il Brasile in guesthouse con chi ci lavora: molti erano a petto nudo e facevano paura... Con la maglietta tutti gracilini e timidini, da pacca sulla spalla e buffetto, senza da farci l'amicone per evitare cazzi.Alla fine, risbucando verso il Martini e il Psaa Chaa (il vecchio mercato) ho trovato un enorme campo dal calcio, ossia una enorme fanga dove ragazzini dai 5 ai 15 prendono come pretesto il pallone per sguazzare allegramente nella merda.. Alcuni ci credono, sono vestiti dalla testa ai piedi con le divise dei mondiali, altri sono nudi. Voglio andare a giocarci questo weekend, spero di buttare in mezzo pure Kim che lo vedo dello spirito giusto.
Comunque, non so quando e quanto ho divagato, ma quello che volevo raccontare era la giornata di oggi: la mattina alle 8 in ufficio a fare il doublecheck della contabilità con caterpillar Ratana, ce la siamo sbrigata abbastanza bene e abbiamo finito.. Nel pomeriggio arrivo fracico (ha piovuto pure oggi tutto il giorno) e quella mi accoglie dicendomi: "now all recepits photocopy". Essendo il suo supervisore, sono dovuto andare con lei; abbiamo rischiato di cadere varie volte (a 12 all'ora di certo non si sta in equilibrio in due sul motorino, Ratana!) ma alla fine, giunti a destinazione (dietro l'angolo), un'altra tragedia mi aspettava: il tizio della copisteria era un animale come tutti gli altri. La cosa mi ha obbligato a spiegargli come seguire l'ordine delle ricevute (una dopo l'altra... semplice, no?! magari..) e come fare in modo che venissero già fascicolate (parti dall'ultima, no?). Insomma, dopo essersi incartato varie volte ce l'abbiamo fatta: 350 copie in 3 ore, con Mr.Luca che gli posizionava il foglio dentro alla fotocopiatrice e lui che doveva solo spingere il bottone (io non ero autorizzato a farmi le copie da solo). Una volta finito Ratana mi dice: "now count the copies" e io: "ma che cazzo dici? le conta la macchina". Manco per niente.. E allora, Ratana, invece di spulciarti le unghie dei piedi perché intanto non le hai contate, maledetta?!Vabbè, tanto per dire come si svolgono le mie giornate. Devo capire come funziona e allora è meglio che inizio a controllare le mie sbroccate, direi che è la prima cosa che serve qui. Mai come qui incazzandosi si fanno due fatiche.
Stasera studio, domattina controllo il bilancio di un piccolo progetto (fallimentare) per la creazione di un laboratorio per la lavorazione del ferro. Appena mi butto un secondo sul letto mi addormento, la fatica è tanta pur facendo poco.
Mentre camminavo oggi pomeriggio notavo come, pur piovendo, la pioggia non facesse in tempo a rendere umida la pelle per quanto facesse caldo.. Una sensazkione strana, di sentirsi asciutto mentre si cammina sotto al monsone senza ombrello..
love,
*L*

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