9.8.06

Che (nel senso di in che senso?)


Che giorni, non si riesce mai a finire una giornata che ne inizia subito un'altra, tutto che corre, le ore sembrano 12 e forse lo sono, io che mi risveglio sempre al venerdì e commento sempre allo stesso modo. Un loop che ti manda in loop. Quando inventeranno le giornate di 28 ore ne farò una scorta, come ora i vecchi la fanno di Viagra. Mi sento vecchio.
Venerdì scorso compleanno di Ned, amico ulicano dai capelli un po' lunghi, così uomo e così bambino: 20 anni, festeggiati degnamente alla Happy Herb Pizza, una pizzeria speciale dove fanno una happy pizza con tanta mozzarella e tanto origano. Solo che qui l'origano non arriva e allora sopperiscono con qualcos'altro. Happy happy happy time, una serata che tra mille riflessioni e monologhi interiori (e inferiori, nel senso di inferi) è corsa molto lentamente verso la sua fine (mai finita, nel senso di svarione).

Sabato mattina dovevo andare a Phnom Penh ma niente da fare, il corpo non risponde ai comandi ("Hey, Mc Fly", nel senso di hamburger) e allora si vegeta e quando si riesce (a rotolare giù dal letto, nel senso di 4 del pomeriggio) si va a smaltire la resaca al West Baray (il famoso lago artificiale dell'era khmer, nel senso che affogo) tra ciambelle (camere d'aria, nel senso di ruote di camion) e battaglia aquatica coi bambini di turno (i primi che ho trovato, nel senso che ormai non mi faccio nemmeno il problema).
Domenica d'agosto che caldo fa, la notte è un girarrosto e tutti volere Pinguino De Longhi (a parte mio padre, nel senso di sòla). Insomma domenica io, Axel, Ned (quello biondo, nel senso di Tevere), Bella (pe' te, nel senso che questa si chiama Arabella però visto che è brutta si fa chiamare Bella) si va a Koh Ker, antica capitale khmer abbamdonata a se stessa, c'è la strada facile a pagamento e quella impervia gratuita (ponti crollati, voragini, coccodrilli e ponti levatoi, nel senso [senso unico alternato {prego notare l'uso algebrico delle parentesi}] che ti dovrebbero pagare per farla). Inutile dire la strada che abbiamo scelto, inutile dire che dopo un'ora siamo tornati indietro a spinta (coglioni, nel senso che tutti gli abitanti del villaggio in cui abbiamo riparato la moto gli hanno dato). E allora acchitta la partitella coi regazzini, fagli le finte ubriacanti (Titi Henry, nel senso che per il caldo quasi svengo) e le controfinte ripiglianti (Titi Henry, nel senso di Happy Pizza) e i tunnel, gli olé (quelli del torero, nel senso di Siviglia, dove fanno a gara a chi lo piglia), beccati la tua raffica di mazzate (quando prendono confidenza si finisce sempre così, nel senso di testicoli martoriati anche nei giorni festivi, manco la fascia blu m'ha protetto!) e riprendi la moto dopo 3 ore passate ad un incrocio deserto, un ramo abbandonato di una strada abbandonata.Inutile dire che abbiamo ripreso la stessa inutile (inutile, nel senso di inutile) strada, inutile dire che non siamo mai arrivati a Koh Ker (co che?! nel senso di t'attacchi al caso), inutile dire quante pernacchie si sono sprecate (sfottò, ma non quelli amichevoli pre-derby simpaticamente descritti dai nostri tiggì, nel senso di saliva sputata così forte e con così tanta sincerità a causa della vibrazione delle più variegate lingue delle più variegate persone nonché di Baffo Moretti che quasi ti becca) al nostro quarto passaggio per gli stessi inutili posti.

Lunedì febbre. Si lavora lo stesso, Aspirina e magari un paro de siluri.

Martedì del villaggio. Sabato del villaggio. Sabato trippa.

Che?

Che.
Ma che succede al Che, alla revolucion e al pampero, ieri ho visto un tizio con dei boxer del ca..., nel senso di Che (Guevara, nel senso di bandiere e primo maggio ) e ho pensato a Fidel, il lider maximo (della prostituzione e dei maggioloni, nel senso che sta a stira', e non le camicie di forza per me e per chi mi ama e mi amaca e quindi mi segue e mi segueca).
Ha fatto bene Noodles a fare quel viaggio, io oramai l'ho perso e mi pentirò amaramente di non aver visto quello che dovevo vedere, assaporare quello che dovevo vedere, vivere quello che dovevo vedere.
Fine amara come il caffè con dentro il limone e pure senza, caffè nero come le bandiere americane, pronte ad instaurarsi sull'isola servendo mokaccino, frappuccino e mortaccino. Tipico italiano. Mi piacce paaasta, ammore, travesteverevere.. Maccche dicci, mi piace pizzza. A me qua me puzza.

Siete pronti? Siete caldi? Viva Madonna. Per lei.

Che?

*L*

1 comment:

Anonymous said...

Che?!?!?!
Nel senso che sei un turbine...