3.7.08

Europa Europa

Durante la mia lunga parentesi asiatica mi sono ritrovato ad avere nostalgia del vecchio continente. Paradossalmente, ma del resto come sempre mi è accaduto, l'attrazione per il diverso, l'esotico, l'irraggiungibile, ha avuto la meglio su di me. Dovevo avere l'Europa e l'avrei avuta.
Quindi, una volta ritornato all'ovile, ho avvertito quella irrefrenabile voglia di rendere visita a persone e luoghi a me cari nel continente in cui sono nato ed in cui credo (?), rievocando la grandezza della sua storia e cultura millenaria, tutta concentrata in poche migliaia di km.

Migliaia di km?! Rósa, che ne pensi?
Lei se ne stava lì, indifferente come se la cosa nemmeno la toccasse. Ma io sapevo che dentro scalpitava ed è bastato uno sguardo d'intesa per capire che la cosa si sarebbe davvero fatta. Wow. Sulla strada insieme, Rósa! Io&Te!

Allora ho contattato tutti gli amici che avevo desiderio di incontrare in Europa, amici vecchi e nuovi, amici italiani e stranieri, amici della fangosa Cambogia, della paella Spagna, di quella gravida Bangkok, di quella mamma sudata Roma.
Ho sentito il bisogno di raggiungere queste persone a casa loro, dimostrargli il mio profondo affetto bussandogli - toc! toc! - alla porta, inserendomi nella loro routine piccola piccola ma speciale speciale, senza alcuna pretesa di visitare, uscire, bere, dire, fare, baciare, lettera o testamento.
Niente.
Fate il vostro gioco, rien ne va plus, e io sarò sorridente al vostro fianco. Portatemi al baretto che amate, dal fruttivendolo che ha quelle mele dolci che vi piacciono tanto, fatemi parlare con la vostra vecchia vicina in una lingua che non conosco, portatemi sul fiume/nel parco/nell'angolo di cielo che vi fa aprire il cuore; fatemi conoscere mamme e papà, mogli, mariti, fidanzati/e, amanti e figli.
Datemi la vostra vita normale, voglio vedere come ve la cavate, come affrontate i cento quesiti del nuovo millennio (o i mille quesiti del nuovo secolo) e come riuscite a farli convivere col quotidiano, come interpretate l'Europa e come siete europei in Europa. Avrò sicuramente molto da imparare.
Datemi la vostra vita normale, che io non ne ho una da tempo, sono Luca la sanguisuga e voglio tutto. Vi vengo sotto casa e batto cassa che Puccio s'è stufato d'aspettare.



Siete pronti? Siete caldi? Ànchio.

Alice, Valerio, Alessio, Axel, Hugo, Vincent, Lorenzo, Adrien, Annemarie, Andrea, Ilaria, Isabella, Rohini, Bella, Katcha, Borbora, Sari, Flavia, Valeria: ditemi che avete un letto, un materasso, una vasca da bagno, un terrazzo, un pavimento per me; ditemi che volete schiudermi i segreti delle normalità delle vostre vite. Fatelo, ditemi sì, ora!

Ok, allora si parte. Il 16 aprile, mercoledì. Deciso. Subito dopo la disfatta elettorale, così avrò un'altra buona scusa per andare. Non si va oltre, Luca, non si rinvia più. E tu, Rósa, preparati che sarà dura.

-----

La sensazione che si prova ad essere sulla strada, da soli, in luoghi sconosciuti, esclusivamente con la tua amata moto e quell'inutile fagotto di sicurezze (leggi scaccia-preoccupazioni) legato al seguito, è qualcosa di difficilmente descrivibile. Diciamo che quando ci si trova nel mezzo del mezzo del più remoto nulla viene davvero voglia di gridare al cielo un cavernoso "Yoooooooop". È la liberazione più pura, è il vento sempre in faccia e sul corpo, il suo fischio costante nelle orecchie che riesce, invece di disturbare i tuoi pensieri più silenziosi, a parlarti e consigliarti. È la vibrazione della moto che ti segue fedele anche quando sei arrivato a destinazione da un pezzo, è la fitta alle giunture dei gomiti, delle nocche, delle vertebre, delle palpebre, delle chiappe dilaniate da una sella comunque più comoda del mio divano.
È la neve e la spiaggia, il passo di montagna e il lago enorme e azzurro; è una sventagliata di odori e colori quando si passa tra i campi brulli o tra le spighe mosse dal vento, tra le rigogliose foreste verdi, tra le acque di un fiume giovane e vivace. È la vita degli insetti e degli animali selvatici che si affannano per garantire la sopravvivenza (ancora state SOLO a quel punto??? Ma l'avete letto l'ultimo Vogue che cosa dice a riguardo?!), è la vita umana fatta di piccoli borghi curati e di piccoli borghesi che curano metodicamente la loro automobile al sabato dopo pranzo; è la vita umana abbandonata in zone di frontiera abbandonate proprio ora che la frontiera è stata abbandonata. È il sorriso di denti cariati di un bambino che tira calci al pallone sulla sua casa gia mezza diroccata; è il Love Paradise Inn accanto al benzinaio per camionisti, è i lavori in corso, le buche, i segnali, i controlli, le aree di sosta con acqua potabile e quelle senza, è il disgustoso panino slovacco, più verde degli spettacolari boschi che si hanno di fronte, è l'incomprensibilità del quotidiano per chi ci passa attraverso senza aver tempo o voglia di fermarsi.

È il motore che scoppietta e ti fa galleggiare nell'aria fresca del secondo pomeriggio, è il motore che ruggisce e va, inarrestabile, controcorrente; è l'andatura controllata per preservare il motore, è il ritmo serrato degli ultimi km che strazia il motore. È la sfida cieca ai camionisti barbari, alle auto nevrotiche, ai camper hippy; è il rispetto degli altri motociclisti che si domandano perchè viaggi da solo, è la piena adesione alla tribù dei biker pur essendone l'antitesi. È l'olio sulla catena prima di partire, è il lavaggio completo all'arrivo, è la conta dei moscerini sulla visiera e sul fanale; è la giacca pesante e corazzata, è il paraschiena che funge anche da panciera; è l'illucchettare e allarmare tutto il possibile, è il bacio della buonanotte quando ci si deve lasciare per riposare.

È il penetrare inosservato in perfide città nemiche e colpirle al cuore, studiare i loro movimenti per scoccare il colpo mortale; è trovarle impreparate ed imbarazzate, seminude, arruffate. È sverginarle. È il brivido di profanare con la targa ROMA luoghi a Roma avversi (tutti), riaffermare la supremazia dell'impero perduto con una serpentina nel traffico del lungosenna, del lungodanubio, del lungoreno, come se fosse il tratto di lungotevere a Regina Coeli (Regginacèli); è lo sguardo di compassione riservato ai motociclisti locali e il conseguente invito a leggere, bene, da dove vengono questa moto e questo cavaliere.

-----

Ecco la lista delle tappe effettuate:

Roma
Genova
Torino
Grénoble
Parigi
Bruxelles
Maastricht
Utrecht (*)
Amsterdam (*)
Bonn
Berlino
Praga
Slovacchia
Budapest
Croazia
Ljubljana
Trieste
Venezia
San Leo/San Marino
Roma

(*) tappe effettuate in treno per comprensibile impossibilità di guidare alcunchè, nemmeno il mio Io.

Tempo impiegato:

48 giorni
7 ore (*)
43 minuti (*)
12 secondi (*)

(*) inventato.


Km percorsi:

6211 (*)

(*) questi prodotti potrebbero essere surgelati a causa di scarsa reperibilità stagionale.

-----

Rientrare i confini italiani da motociclista, dopo tutti questi km spesi in Europa, mi ha dato una chiara impressione di come il nostro Paese si sia lasciato andare coscientemente ad una deriva tragica e decadente, plateale, stanca: non siamo terzo mondo, ma nemmeno più primo, e nel dichiararlo mi attengo solamente ad un'analisi della condizione delle strade, della relativa segnaletica, delle misure di sicurezza, dei controlli, della prudenza alla guida, delle infrazioni effettuate. Delle fottutissime buche.

Comunque, questo lo sapevano già tutti e, come si sa, io amo per ego differenziarmi ed essere una voce fuori dal coro, quindi ho pensato a come farlo anche questa volta (Narciso): dopo aver smaltito, o almeno arginato, gli effetti deleteri delle vibrazioni sulle giunture e sulla schiena ho pensato di poter creare una mia personale guida dell'Europa, quella visitata: 11 Paesi, in ciascuno dei quali ho lasciato un mio pezzo di cuore e condiviso tanto con persone di grande valore.

E allora, benvenuta guida Lovely Planet (RL) dell'Europa!





*L*

2 comments:

Anonymous said...

Secondo mondo...e che male c'è?

Nulla di male se questa secondomondità fosse consapevole e condivisa e non si riveli ad un'analisi più appropriata composta da un po di primissimo mondo e da un restante di terzo quarto e forse pure quinto. Ma queste sono fregnacce da sviluppo economico che non ci interessano.

Quello che interessa davvero è che solo un paese come il nostro poteva partorire una mente geniale come la tua, e forse va bene anche così...

Paolo fremens

Anonymous said...

Ok bello, anzi bellissimo.

Stupendo l'itinerario, magnifico lo spirito con cui lo hai affrontato, ma c'e' qualcosa che non mi torna...
Tu ora te ne vai in sud america e lei?
"Il nostro e' un rapporto libero" mi sento rispondere. "Daccordo" ti dico io. Ma poi non ti lamentare se non riesci a coltivare nessuna storia seria.
Rosa ti ama. Vuole solo te. Ma tu ne andrai.
Questa e' la verita'.

ti voglio bene,

lamiaasia.com (uno dei due)