30.9.06

Sfogo


Sfogo a pelle, di pelle, di palle. Apelle era figlia d'Apollo. Per Apollonio serve l'Anonimo.
E allora oggi proprio non è giornata. E tutto continua a prendere scomodamente posto oggi pur di darmi nuove noie.
La lentezza, soprattutto mentale, delle persone con cui lavoro mi manda fuori giri più che su di giri, non mi arrabbio ma posso solo rassegnarmi all'idea di dover aspettare. Buono, così scrivo.
Sono 3 giorni che ho ripreso a lavorare e i contratti che ho preparato da un mese ancora non sono stati tradotti in khmer, Luigi poi si sveglia tutto di botto oggi e me li corregge bacchettandomi sulle virgole e sui grassetti, questioni di forma non di contenuto, quindi mi sa che mi ci dovrò abituare per fargli ingoiare la amara pillola al gusto che vuole lui. Una zigulì alla nicotina.
Anche oggi salteranno gli ordini che dovevano essere fatti il 14, la stagione delle piogge è quasi finita ma io anche oggi mi sono preso la mia buona razione d'acqua. Uno sgrulletto digestivo dall'alto. Dio o chi per lui che pisciacchia dopo pranzo e fa il ruttino.

Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.

Passo al laboratorio della seta e la manager, Sophorn, mi dice che per domani non ha fissato nessun appuntamento (dobbiamo incontrare un milione di persone in queste due settimane) perché era impegnata con dei festoni per un festeggiamento. Forse la festa del Cristo che sgrulla. Ha paura di telefonare alla gente, proprio come me quando ero all'inizio, voce tremolante e poche idee confuse, la voglia di attaccare al terzo squillo e la speranza che la persona non ci sia. Meglio scrivere una mail, sono lontano e protetto e comunque non disturbo. Con la mia faccia sotto ai tuoi piedi, e ti puoi anche muovere!Autoassoluzione. Anzi, indulto, come è successo per la mia patente. Maledetti pescaresi, maledetto abruzzo, non meriti nemmeno la lettera maiuscola.

Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino ha l'oro in bocca.

Da Roma nicchiano sulla questione contratto, contatti sporadici e confusi mi portano a pensare che loro vogliano proseguire sul chi vive. E chi muore? Speriamo che se non ci vediamo è per colpa tua. Ahahahahah, grasse risate per persone grasse, panciute, pasciute con contratti milionari da ong con sede alle Maurizzzius (in onore del mitologico padre del buddha manolo). Io invece arrivo a malapena alla fine del mese in Cambogia, mi sa che in Italia mi sarei trovato a vivere vicino a Mimì e al suo olezzo, sotto ad un ponte. La misura è 33, età in cui Mimì e il Cristo sgrullone si incontrarono e fecero la grande scaricata, vedi Noè a pagina 4.
Soldi zero quindi, per le soddisfazioni vedi l'approfondimento a pagina 5. E come si può sprofondare ancora? Forse la risaia ha la risposta, stanotte andrò in giro a fari spenti e sono sicuro che la risaia mi guiderà verso la luce.
In Thailandia ora c'è il duce, e allora penso che dovrei andare, tornare, in fondo tutti andaveno e veniveno.
Stasera parto per il confine, mi vedrete alla frontiera con la macchina bloccata, ma lui ce l'avra' fatta, la musica e' passata.Ma qual è il confine tra notte e giorno, e quale quello tra luce e duce? Forse il karaoke, in fondo entri che buio ed esci che è già giorno. Canta che ti passa.

Il mattino ha l'oro in bocca.
La lingua schiocca.
La mano tocca.
Mi rompo la nocca.
Perdo la brocca.

*L*

17.9.06

Il mio compleanno

Live, per me e per voi.
Siamo vicini vicini!

*L*


Deliri filologici

Interessante notare come qui in Laos lo straniero si chiami "falang".
In Thailandia e' "farang".
In Cambogia e' "barang".

Evidentemente tutti e tre i termini hanno una provenienza comune, "France", essendo i galletti stati dominatori di queste terre per anni.

La fricativa labiodentale "F" si sposta in avanti e diventa occlusiva bilabiale sonora, "B".
La vocale d'appoggio "A" dipendera' da qualche difficolta' fonatoria del costrutto "FR".
La rotacizzazione delle liquide (da "L" a "R"), come l'opposto, e' cosa nota e non sto quindi qui a soffermarmi. Ricordero' solamente come in tutti i risoranti cinesi non si pronunci una sola R, nemmeno a pagarla il prezzo delle nuvolette di gambero. Il Laos confina con la Cina e quelle piccole nuvole in cielo ricordano proprio..... Ma ognuno ci vede quello che vuole, giusto?!
*L*

Laoz (e lo saiz)

Gia' sai,
gia' so,
poi fa!

In Laos per una settimna, riatterro solo ora dopo una giornata di pensieri e piaceri davanti all'Angkor Wat, con Marta mummificata da una pizza avariata. Lunga e' la notte, lungo anche il giorno doppio che segue, si porta dietro quello appena passato ma allo stesso tempo esige di essere vissuto.
Mi sto specializzando ad essere pistolero, uso la pistoletta accanto alla tazza e mi apposto in attesa che la vittima prescelta passi nell'area di tiro. Sono fuori luogo e non riesco piu' ad essere nemmeno un viaggiatore normale. Il bagaglio che mi porto diventa sempre piu' pesante e di spazio per il nuovo ce n'e' davvero poco. Oggi cantavo Sentimento Pentimento con Marta che faceva il coro, mentre la catena grassa di questa bicicletta rinsecchita si toglieva ogni due secondi.. Le Madonne! Ma in fondo anche la Madonna pedalava..
Vientiane citta' deserta, no turismo esasperato, una vita che ha un senso, che riesce ad avere una ragione d'essere anche senza di me che vengo a buttare i soldi nel Mekong. Fiume maestoso, chapeau davanti a te che ne hai viste passare di cotte e di crude, senza mai poterti fermare a riflettere sul come e il perche', il giorno doppio che segue, si porta dietro quello appena passato ma allo stesso tempo esige di essere vissuto. Decisioni da prendere alla svelta: vita o morte? E soprattutto, perche' una anziche' l'altra? Onore a te, Mekong, che placidamente rappresenti, disarmante, il senso tortuoso della vita, si va ma non si sa mai bene dove, ne' cosa ci potrebbe succedere dietro alla prossima ansa.
Un pescatore pianta tante canne da pesca sottacqua, sraanno 30, una distanziata dall'altra di circa un metro. Si fa a occhio, sono le generazioni che rendono quel metro piu' preciso di uno reale. Il gamberetto infilato nell'amo deve fare il suo dovere, rendersi il piu' appetitoso possibile, sbattere le ciglia e attrarre l'attenzione di qualche mostro di mare di passaggio. Ogni cosa ci succede perche' ci pensiamo, un secondo prima stiamo immersi in mille altri pensieri ma poi la nostra attenzione cade su qualcos'altro, e la vita repentinamente cambia, non si torna indietro. E' solo quando si sente il sapore metallico dell'amo dietro a quello del gustoso gamberetto che si capisce di aver imboccatola strada sbagliata. Giusta al momento in cui si prende la decisione, e allora nessun rimpianto, si rimane impigliati col sorriso (quello di Joker).
E allora grazie ancora Mekong, sorridi amaro al calar del sole ma sorridi, come chi ha capito troppo e vede gli altri andare avanti ancora alla cieca.

*L*

14.9.06

Day after

Come i migliori capodanni, il compleanno ha lasciato rifiuti che sono stati spazzati via dalla impellenza della vita del giorno dopo. Sabrina è finalmente partita e la mia vita ha imboccato una via nuova: niente più ulcera ogni volta che sento la sua voce lamentosa, non la sentirò più per svariato tempo e forse la prossima volta sarò magari anche felice. Magari. Le ultime due settimane è stata male tutte le sere, nausea e insonnia, lacrime e isterie varie. Insopportabile per uno che invece in queste ultime settimane ha riempito un secchio di sudore, fatica vera, poco tempo materiale per respirare.. Anche insonnia, ma dovuta ai report e ai planning e a tutte le altre minchiate che devo compilare con cadenza periodica.
Marta dice che scrivo il blog perché mi voglio sentire apprezzato da persone che già mi apprezzano, rassicurato, senza questa protezione non farei nulla, o qualcosa del genere.. Sinceramente ho già rimosso, sono così sicuro ultimamente che tutto mi scivola addosso, pure questi sterili commenti dovuti probabilmente ad altre faccende personali che non mi riguardano. E' difficile stare soli e Marta lo sta toccando con mano. Fine. Sorriso.
:-)
Mi sento forte perché sento di lavorare bene e ultimamente ho avuto anche qualche successo tangibile. Ad esempio sono riuscito a modificare il progetto e ad aumentare i beneficiari, un taglia e cuci all'italiana (ma con grande senso etico) che speriamo la UE accolga di buon grado.

Oggi meeting di tre ore col capo del distretto, che si è personalmente complimentato per la maniera con cui il progetto viene sviluppato ("PC è la migliore ong con cui ho lavorato"... maledetto lecchino, mi illude dicendo di amarmi ma io lo so che tanto lo dice a tutte.. Sono una donna, non sono una santa, e questa casa non è un albergo!). Pomeriggio al nuovo progetto, il Silk Laboratory (quindi se volete fare qualche ordine vi mando il catalogo), dove ho fatto un lavaggio del cervello alla operosa Sophorn, manager del posto che non riesce però a farsi valere con lo staff.. Ho parlato esattamente come Luigi ha fatto in questi 3 mesi con me, è stato facile convincerla delle mie ragioni..
Euforia professionale, insomma. Ma il lavoro non è tutto, anzi è poco per me, forse qui però rappresenta un ottimo passatempo.

Mettete dei fiori nei vostri cannoni - I Giganti

Splendide telefonate ricevute ieri. Alcune preventivate, altre totalmente a sorpresa. Tutte con il filo conduttore del "sono 3 mesi che stai là, ma non sarà ora di tornare?! .... ma che stai bene davvero?"
Bah.. oggi in moto canticchiavo (ultimamente lo faccio spesso) sotto secchi d'acqua (oggi faceva particolarmente male e mi sono dovuto fermare ad un certo punto della strada; lì ho incontrato Nin, 8 anni ed una bicicletta enorme che trasporta il fratellino Phea, 3. Entrambi terrorizzati di passarmi davanti per andare a casa... Sono dovuto ripartire per farli rincasare, la madre stava sulla porta col mattarello... Mattarello... si, e magari pure i bigodini ed un balcone!) e ci pensavo. Forse non sto bene al 100%, ma sto meglio di Roma e questo mi basta al momento. Quando non starò più bene abbastanza prendo un volo e torno, o mi sposto. Facile. Ma difficile arrivare a questa facilità. Mica me l'ha ordinato il dottore. Mica me l'ha ordinato il caporale. E che se quello salta dal burrone ci vai pure tu? Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, chi va con la Zoppas impara a risciacquare. Chi va all'Ariston impara a cantare. Lallalalaaallllaalallalaaaaaa.
Canto qualsiasi cosa, canto che mi passa. Qualche giorno mi è uscito dalla bocca qualche verso di Renato Zero, ho dovuto accostare e schiaffeggiarmi per riprendermi dallo shock.

Oggi Barang, Agricultural expert, ha messo sotto un cane mentre andavamo in ufficio a Soutnikum. Impossibile non prenderlo. Innocente. Firmato Santi&Licheri. Muschi&Licheni. Tundra&Taiga. A&L.
Gli è passato sopra e l'ha praticamente diviso a metà, pelle intatta ma interno smaciullèto. Macello, smascello, sono l'unico col cuore in gola nel sentire quel povero esserino rantolare, cercare, implorare aiuto da parte di quegli esseri umani che ha servito con amore e che lo hanno tradito proprio nel momento del bisogno.. Tutti fermi impalati nel vederlo trasalire, un sadico spettacolo che loro contemplavano freddamente, nessun sentimento (ma nemmeno pentimento, come sappiamo). Lo spazzeranno via, o lo daranno in pasto a qualche montone d'acqua. Fine.Ripartito, ho pensato a come sarebbe la fine della mia vita qui, se facessi un incidente mortale per strada ad esempio. Secondo me accadrebbe esattamente lo stesso, mi guarderebbero freddamente rantolare, cercare, implorare aiuto da parte di quegli esseri umani che ho servito con amore. Muori e basta. E fai presto che ho lasciato il carretto senza nessuno. Ti contempliamo perché questo sarà l'evento della settimana ma non muoviamo un dito. Anzi facciamo che sei l'evento del mese perché sei bianco.

Iddyo pater, finirò così. Forse invece no. Un paracadute che non si apre, uno squalo, Mike Tyson.. Un vaso dal balcone, un fulmine, una meteora (pure lo stesso Morbelli), un meteorologo, un urologo... Un orgasmo!Ma non se po' fa' niente per almeno un po'?!
I testicoli che intanto si consumano, l'Italia che mi porto dentro.. Le corna, le suore, le colonne e le scale (anche mobili). Su e giù. Come se fosse antani.


*L*

13.9.06

Tanti auguri a me


Sì, a me.
Ognuno si chiude in se stesso il giorno del compleanno, ci si sente tutti un po' speciali. Si pensa alla vita finora trascorsa e a quella che verrà, si trovano piccoli momenti di intimità tra sé e sé, tutte le mille realtà che ogni giorno convivono dentro di noi oggi si siedono a tavola insieme e dialogano, commentano, scherzano e si ubriacano in fraschetta. Distensione. Per oggi. Domani sarà speciale per un altro, 24 ore all'anno sono poche e finiscono subito, specialmente qui dove il giorno ne dura solo 16.

Stasera pasta al pesto con sopra le candeline, mamma ci mette il pesto ed io la voglia di cucinare in mezzo alla sugna della guesthouse.

Le parole escono difficili, si fanno tirare, tocca pensarci. Come se dovessi giustificare un qualcosa proprio perché è il mio compleanno. Pensavo che tutti vi aspettaste qualcosa di scritto a riguardo ed eccomi qui a scrivere. Quando non mi sento libero vado a singhiozzo, in tutte le cose, ho messo la libertà sempre davanti a tutto e tutti e non lo rimpiango.
L'unica voglia che ho al momento è quella di arrivare a dicembre, tornare a casa per quei 13 giorni e riprendere fiato, fare nuovamente il punto della situazione dopo 6 mesi di apnea forzata, tra mille vicissitudini passate e tante nuove vite che premono per essere scoperte.
Sto bene qui, mi piace quello che faccio ed anche come me la cavo, principalmente con me stesso, la solitudine la combatto bene anche se sto facendo in modo che Marta rimanga un po' di più.. Lei capisce quello che provo perché sta tastando con mano la difficoltà quotidiana del vivere qui, tutto si tiene su grazie ad un sottile equilibrio che va mantenuto con fermezza. Altrimenti si cade giù, ne ho visti già parecchi precipitare..
Tra qualche giorno me ne vado in Laos, non vedo l'ora, sono riuscito a ritagliarmi una settimana off e la spenderò in un paese ancora più arretrato della Cambogia.

La pazza corsa all'indietro continua! Prossima tappa: Myanmar, e forse tocchiamo il fondo.

Tanti auguri Luca.
Grazie.
Prego.
Ti voglio bene.
Pure io.
No io di più.
No io.
No io.
No io.

E invece forse mi voglio più bene io.

*L*

10.9.06

Hippop-poroppoppo'

Ascolto Missy Elliott e ballo seminudo davanti allo schermo,
incurante di chi mi potrebbe vedere, dello scherno.
Seguo il ritmo, mi agito e sudo mentre lavo i panni
sono tarantolato, salto e corro e rischio di far danni
ma me ne infischio perché so de Garbatella
e lì tutto si risolve, pure la marachella
che ho fatto quella volta al parco Serafini
co li cani che scorrazzano e li spazzini
che ramazzano le siringhe e li stessi bucatini
e je dicono "ma che stai a ffà, qua ce vengono pure li regazzini".

Iero grande serata con i colleghi, ristorante e karaoke
tante birre in mezzo alle mille oche
che prima si prestano e prostrano a servirti birra
e poi quando sei ubriaco ti mettono alla sbarra
perché vogliono essere pagate e allora la fantasia svanisce
quel che resta è solo lo sporco sulle loro mani lisce
come la seta quando ti accarezzano (gratuitamente)
per farti salire l'animale ed annebbiarti la mente.
Io ho cantato stonato ma sorridente, ho steccato Guantanamera
ma c'era qualcuno che per l'alcool ha alzato bandiera
bianca come la pelle profumata delle entreneuse
per il mio naturale colorito corrose
d'invidia, loro corrotte
dalle mille creme che si spalmano a mezzanotte
prima di andare a dormire accompagnate o senza
dal cavaliere di turno o dalla costante presenza
del pischello innamorato che viene dalle campagne
e per quella notte le offrirebbe pure champagne.
D'annata, sia ben chiaro,
non vorrai mica fare la figura del piottaro!
Comunque nessuno dei miei ragazzi è cascato nel tranello
hanno seguito l'esempio dell'uomo dal cappello
di piume che sarebbe il principe del quartierino
in poche parole io che amo fare il cretino.

Oggi sveglia e risiko, ho perso un'altra volta,
ci vado sempre vicino ma poi qualcosa si rivolta
e la fortuna gira altrove, dadi e carte
mi voltano le spalle e pure i soldati passano dalla parte
del nuovo invasore,
lo fanno imperatore
quei voltagabbana,
finocchi almeno quando Dolce e quell'altro uomo con la sottana.

Stasera festa Msf in casa di non so chi
e come tutte le cose che si fanno qui
non promette bene, ma io ci vado lo stesso
perché potrebbe essere all'insegna dell'eccesso
e io lì la faccio da padrone
nella maniera stereotipata in cui un coglione
che sarei io può apparire per quello che gli altri vogliono
ma che pochi colgono
per quello che è realmente,
perché raramente
Luca si apre, è facile giocare nel mio giardino,
tutti lo fanno, è un diletto sopraffino,
è in casa che non si riesce ad entrare,
la sua verità il padrone non te la lascia afferrare.

Bene, devo andare a cena, prima risciaquo i panni sozzi
che si lavano in famiglia anche quando si è soli e mozzi
del bene più prezioso, quello della compagnia delle persone care
che te le porti sempre dentro e riescono a rendere le cose meno amare.

Amare.

*L*

8.9.06

André


Finalmente capisco gli scrittori, quelli che scrivono per necessità e non per percepire uno stipendio, quelli che riescono a dare vita tramite parole al loro difficile mondo interiore che a volte ha proprio bisogno di uscire fuori.
Sono fuggito in stanza con la sola voglia di tuffarmi sulla tastiera. Scrivo di getto, sento anche io questa necessità ora, è morto André di una malattia sconosciuta, la morte in un paio di giorni ha fatto il suo dovere e se n'è andata a mietere placidamente da un'altra parte.
M'è passata davvero vicino stavolta, ho sentito la sua scia fresca, quasi piacevole.Qui la morte è presente nella sua veste più semplice, quella naturale, che appartiene, come tutto, al corso delle cose della vita. E allora tanto vale accettarla, avanti tutta e poi quel che succede succede. Si nasce e si muore, anche l'acqua del pesce va cambiata ogni tanto. E' natura.

André non era un mio amico, era solo uno di qui. André potevo essere io, una strana infezione intestinale e poi un infarto può capitare. Può capitare, come può capitare di incontrare nuove emozionanti avventure un giorno solo uscendo da casa propria. E' la bellezza del caos, ogni secondo è diverso dall'altro se lo si riesce a vivere per quello che è. Vita.

Ciao ciao, ciao André.

*L*

5.9.06

Li vidii lavoratiivii

Alcuni dei tanti aspetti del mio lavoro..

*L*









4.9.06

A grande richiesta

Venghino venghino, sioressiori.. Via che si riparte! Si riparte come e' ripartito Giuseppe, direttore di Progetto Continenti per visionare mille cose tra cui il lavoro del sottoscritto, si riparte come il lavoro che da oggi non e' piu' lo stesso, essendo stato assegnato anche ad un altro (mini) progetto.
Si parla di seta, di commercio equo e solidale, di commercio e smercio equino ed io essendo cavallo goloso non posso che accettare ogni proposta a riguardo.
Prendo tutto esattamente come faccio da quando sono partito, vedo che le cose cambiano, che le porte si aprono, che i segreti vengono a galla. E riemerge sempre qualcosa che conosco, che gia' ho vissuto e che quindi sono stato in grado di presagire.
Mi fa male lo stomaco, qui inizia a fare caldo serio. Ustioni. Istrioni. Istrici ed ombrelloni.
Giuseppe e' contento, Luigi e' contento, Daniela e' contenta, io sono io e me la rido. Le storie di quartiere sono le storie di vita, la formazione alla tragedia umana e'dovnque la stessa che quasi quasi non serve viaggiare, basterebbe non fermarsi, non soffermarsi sulle cose, rimanere sempre leggeri anche dopo una cena all'unico ristorante tedesco di Siem Reap. Tocca cambiare ma io non cambio mai, sempre questa voglia di provare, gustare il nuovo che anche se fa schifo ha sempre un sapore nuovo. Quando trovavo il puffo in gelateria mi emozionavo, in ogni posto era diverso, quel gusto unico dalle mille sfaccettature, un po' Puffetta ed un po' Quattrocchi, il Grande Puffo e l'onnipresente Bombolo. Ci si porta il proprio bagaglio dietro proprio perche' alla fine serve tirare sempre fuori qualcosa, qui tutti si curano preoccupati con preoccupanti medicine italiane ed io vado avanti ad acqua, i Placebo non mi piacciono ma l'effetto e' tutto da vivere.

Mi chiedono cosa faro' al mio compleanno. Restero' solo perche' solo sono. E' arrivata Marta e le parlo spesso del blog, di come spesso me lo scriva in testa quando vivo le cose, le frasi ad effetto che puntualmente scompaiono una volta davanti alla tastiera. Un po' come i numeri di telefono delle ragazze carine, quelle che ti piacciono davvero.
Marta non ha letto il blog per non essere condizionata nelle sue impressioni. Apprezzo.
Marta e' felice anche se sorride sempre poco. Ha un prezzo.
Marta ha costantemente mal di stomaco ed io sorrido perche' so quello che si prova. A pezzi.

Marta domani inizia a lavorare e so che e' emozionata. Che pazza.

Andra' tutto bene anche se andra' tutto male, il gusto Puffo ha comunque il suo magico sapore.

L'improvvisata su Messenger mi ha riportato davvero a casa, le diverse vite italiane dei miei cari amici che assumono lo stesso vecchio sapore, pero' nuovo. Come il Puffo fatto dalla gelateria che non conosci ancora, quella in cui ti portera' Manolo in Vespa.

A grande richiesta ritorno, mi siete mancati ma in queste settimane non sono stato in grado di muovermi dal letto dopo le 9 di sera. Vecchio, sapore nuovo.

*L*